Quote scritte progetto
Prevalenza delle quote scritte nel progetto edile a Roma
Nel lavoro quotidiano del geometra, capita spesso di dover chiarire se in un progetto edilizio valgano le quote scritte o le misure rilevate sul disegno. La questione, apparentemente semplice, ha in realtà importanti implicazioni tecniche e giuridiche, soprattutto nelle verifiche urbanistiche, nelle stime immobiliari e nelle fasi di compravendita a Roma. La regola generale è chiara: valgono sempre le quote scritte nel progetto, non le misure ricavate graficamente dalla carta.
Perché prevalgono le quote scritte nel progetto
Ogni disegno tecnico può subire deformazioni dovute alla stampa, alla scansione o all’uso di scale diverse. Le quote scritte rappresentano invece la volontà esatta del progettista e costituiscono il riferimento ufficiale e univoco delle misure reali.
Le norme tecniche sulla rappresentazione grafica – come la UNI EN ISO 129-1 e la UNI EN ISO 5455 – stabiliscono infatti che le dimensioni indicate in cifra prevalgono sempre sulla scala del disegno. In altre parole, se un muro è quotato 3,00 m ma in scala misura 2,95 m, la misura valida è quella scritta.
Riferimenti normativi e giurisprudenza
Il principio della prevalenza delle quote scritte nel progetto trova conferma anche in ambito giuridico.
La Corte di Cassazione, con diverse sentenze (tra cui la n. 5763 del 13 giugno 1990 e la n. 1642 del 7 aprile 1989), ha stabilito che le quote numeriche espresse nel disegno costituiscono l’unica indicazione certa della misura voluta e prevalgono su quanto rappresentato graficamente.
Anche il TAR Lazio (sentenza n. 7298/2015) ha ribadito che gli elaborati grafici hanno valore illustrativo e che, ai fini urbanistici, contano le misure dichiarate nel progetto approvato.
Implicazioni pratiche per la conformità edilizia
Nel contesto romano, dove molti edifici hanno una lunga storia edilizia e modifiche stratificate nel tempo, comprendere la differenza tra misura scritta e rilevata è fondamentale. In sede di controllo di conformità o di redazione di una perizia, il tecnico deve basarsi sulle quote scritte progetto per determinare le dimensioni legittime.
Solo il rilievo diretto in sito consente di confrontare le misure reali con quelle dichiarate, individuando eventuali difformità o abusi.
Il ruolo del geometra
Il geometra è la figura tecnica incaricata di interpretare correttamente il progetto, verificare la coerenza tra le quote scritte e lo stato reale e redigere la documentazione necessaria per accertare la conformità edilizia e catastale.
Nel mio lavoro quotidiano a Roma, mi occupo di controllare e analizzare gli elaborati tecnici sia in fase progettuale che nelle verifiche immobiliari, assicurando che ogni misura riportata corrisponda alla reale volontà progettuale e alla normativa vigente.
Questo approccio evita errori, contestazioni e ritardi nelle pratiche urbanistiche e nelle compravendite.
Conclusioni
In sintesi, nel progetto edilizio valgono sempre le quote scritte, poiché rappresentano la misura ufficiale e vincolante. Le misure grafiche, invece, sono solo indicative.
Se hai necessità di verificare la conformità di un progetto o di un immobile, o desideri chiarire eventuali discrepanze tra elaborati tecnici e realtà, contattami o prenota la tua call conoscitiva gratuita: ti aiuterò a valutare la situazione con precisione tecnica e competenza professionale.
Competenza sugli impianti Roma
Competenza sugli impianti a Roma, tra privato e condominio: cosa sapere
Quando si parla di competenza sugli impianti in un edificio condominiale, è fondamentale distinguere ciò che appartiene al singolo condomino da ciò che rientra nella gestione comune. La corretta individuazione di questa competenza è decisiva soprattutto in caso di guasti, perdite o malfunzionamenti che possono generare danni e responsabilità economiche.
Impianti idrici: chi risponde dei guasti
Negli impianti idrici, la competenza condominiale si estende fino al punto di diramazione (normalmente il contatore a defalco) verso le singole unità immobiliari. Tutto ciò che serve più appartamenti o che si trova nelle parti comuni è considerato impianto condominiale e le relative spese gravano sull’intero condominio.
Se invece il guasto riguarda una tubazione o un flessibile interno all’appartamento, o comunque dopo il punto di derivazione, la responsabilità è del singolo condomino.
È importante ricordare che, in caso di perdita idrica che danneggia altri alloggi, il tecnico dovrà verificare la posizione esatta della rottura per attribuire correttamente la competenza tra parte comune e parte privata.
Impianti di riscaldamento: centralizzati e autonomi
Per gli edifici dotati di riscaldamento centralizzato, il condominio è competente su:
– caldaia comune
– tubazioni principali di mandata e ritorno
– colonne montanti fino ai singoli stacchi per ogni unità
Dal punto di derivazione in poi (valvole, termosifoni, contabilizzatori, tubazioni interne) la competenza passa al proprietario. Questa è in funzione del tipo di impianto installato, se a colonne montanti o ripartitori di piano, la prima identifica il punto di consegna nella valvola del termosifone, la seconda nella valvola di chiusura all’ingresso dell’abitazione.
In caso di perdita su una montante condominiale, è il condominio a dover intervenire. Se invece la perdita è localizzata nel tratto interno all’appartamento, la riparazione e le spese sono a carico del singolo condomino.
Negli impianti autonomi, tutta la competenza, compresi gli adeguamenti previsti dal DM 37/2008, resta in capo al proprietario.
Impianti fognari: tubazioni verticali e orizzontali
Anche per la fognatura vale il principio dell’uso comune o esclusivo.
Le colonne verticali di scarico che raccolgono reflui da più unità sono condominiali, mentre le diramazioni orizzontali che collegano i sanitari di un singolo appartamento alla colonna principale sono di competenza privata.
Se si verifica un intasamento o una perdita nella colonna condominiale, le spese sono condivise tra i condomini. Se invece il problema è nel tratto interno o nell’allaccio del singolo, il costo e la responsabilità restano a carico del proprietario dell’unità interessata.
Il ruolo del geometra
Il geometra ha un ruolo centrale nell’individuazione della competenza sugli impianti, soprattutto quando si verificano guasti che coinvolgono più unità o parti comuni.
Attraverso rilievi, sopralluoghi e verifiche tecniche, il geometra è in grado di:
– localizzare con precisione il punto di guasto
– redigere una relazione tecnica utile per l’amministratore o l’assicurazione
– fornire consulenza su eventuali adeguamenti normativi o dichiarazioni di conformità
A Roma, dove molti edifici hanno impianti datati o modificati nel tempo, una consulenza tecnica preventiva permette di evitare contenziosi e di programmare interventi mirati.
Conclusione
La corretta distinzione tra competenze condominiali e private è essenziale per gestire in modo equo e tempestivo ogni problematica legata agli impianti.
Se hai dubbi su perdite, guasti o responsabilità tra privato e condominio, contattami o prenota la tua call conoscitiva gratuita per una valutazione tecnica approfondita del tuo caso.
Rapporto aeroilluminante a Roma
Il rapporto aeroilluminante a Roma rappresenta uno dei requisiti fondamentali per la salubrità dei locali abitativi, regolato dal DM 5 luglio 1975. Esso definisce il corretto apporto di luce e aria, stabilendo che la superficie finestrata apribile deve essere almeno pari a 1/8 della superficie del pavimento.
Negli edifici realizzati prima del 1975, la normativa è stata successivamente integrata da importanti disposizioni come l’art. 10, comma 2, della Legge 120/2020 e l’art. 34-bis, comma 1-ter del DPR 380/2001, che introducono rispettivamente una deroga ai requisiti igienico-sanitari per gli edifici storici e tolleranze costruttive per lievi difformità.
Come si calcola il rapporto aeroilluminante
Il calcolo del rapporto aeroilluminante (R.A.I.) segue la formula:
R.A.I. = superficie finestrata apribile / superficie pavimentata utile
Superficie finestrata apribile: l’area netta di finestra effettivamente apribile.
Superficie pavimentata utile: l’area calpestabile del locale, esclusi muri e pilastri.
Il valore minimo richiesto dal DM 5/1975 è 1/8. Tuttavia, per gli immobili ante 1975 situati in zona A o B del DM 1444/68, ricomprese nel PRG di Roma (o in zone assimilate), grazie alla deroga introdotta dalla L.120/2020, i requisiti igienico-sanitari del decreto non si applicano rigidamente. In questi casi, le dimensioni legittimamente preesistenti possono essere mantenute anche in occasione di lavori di recupero o riqualificazione.
Le tolleranze costruttive dell’art. 34-bis, comma 1-ter
Un ulteriore aspetto di rilievo è rappresentato dalle tolleranze costruttive, disciplinate dall’art. 34-bis del DPR 380/2001, introdotto con il D.L. 69/2024 cd. Salva Casa.
In particolare, il comma 1-ter stabilisce che:
“Le tolleranze costruttive di cui al comma 1 si applicano anche ai requisiti igienico-sanitari, alle altezze minime e alle distanze minime tra fabbricati.”
Questo significa che lievi scostamenti dimensionali, dovuti all’esecuzione, non compromettono la conformità edilizia e igienico-sanitaria del locale, purché rientrino nei limiti ammessi del 2% rispetto alle misure progettuali o dichiarate.
In altre parole, un piccolo ridimensionamento della finestra o della superficie utile, ad esempio dovuto alla sostituzione dell’infisso o all’aggiunta di un controtelaio, può essere considerato tollerabile, evitando di ricadere in difformità edilizie.
Implicazioni pratiche nella sostituzione degli infissi
La sostituzione di un infisso mantenendo il vecchio telaio riduce la luce netta e quindi il R.A.I., ma se la variazione è minima — e rientra nel rapporto pari a 1/8 — l’intervento resta conforme.
Per gli edifici ante 1975, la deroga dell’art. 10 L.120/2020 può permettere di mantenere la conformità facendo riferimento alle dimensioni storiche del locale.
Il ruolo del geometra
Il geometra svolge un ruolo tecnico cruciale nel verificare:
– il rispetto del rapporto aeroilluminante e la conformità al DM 5/1975;
– la possibilità di applicare la deroga L.120/2020 per immobili ante 1975;
– la presenza di tolleranze costruttive rientranti nei limiti del DPR 380/2001;
– la corretta documentazione da allegare per titoli edilizi o per l’agibilità.
Grazie all’esperienza maturata nel settore, posso valutare in modo integrato le norme igienico-sanitarie, edilizie e urbanistiche, individuando la soluzione più idonea e conforme per ogni edificio.
Conclusione
Il rapporto aeroilluminante a Roma rappresenta un requisito tecnico imprescindibile, ma la normativa oggi consente margini di flessibilità importanti. La deroga per gli edifici ante 1975 e le tolleranze costruttive dell’art. 34-bis, comma 1-ter permettono di valorizzare e recuperare immobili storici senza sacrificare la conformità igienico-sanitaria.
Contattami o prenota la tua videocall gratuita per una valutazione tecnica personalizzata e scopri come gestire al meglio le verifiche di conformità del tuo immobile.
Clausola sospensiva urbanistica Roma
Clausola sospensiva urbanistica: perché è fondamentale nella proposta di acquisto a Roma
Acquistare un immobile a Roma è un passo importante, ma spesso si sottovalutano gli aspetti legati alla regolarità edilizia e catastale. Proprio per questo, inserire una clausola sospensiva urbanistica nella proposta di acquisto diventa una scelta fondamentale per tutelare l’acquirente e garantire una compravendita sicura.
Cosa significa clausola sospensiva urbanistica
La clausola sospensiva urbanistica è una condizione che rende efficace la proposta di acquisto solo se l’immobile risulta conforme ai titoli edilizi e alla planimetria catastale. In assenza di conformità, la proposta non produce effetti e l’acquirente ha diritto alla restituzione della caparra.
Si tratta quindi di un vero e proprio scudo di garanzia che evita di trovarsi vincolati all’acquisto di un bene con abusi edilizi o difformità non sanabili.
Perché è così importante a Roma
Il patrimonio edilizio romano è vasto e spesso caratterizzato da interventi realizzati negli anni senza le dovute autorizzazioni. Può capitare di imbattersi in immobili con piccoli abusi, modifiche interne mai dichiarate o ampliamenti non regolarizzati.
Inserire una clausola sospensiva urbanistica significa avere la certezza che, prima del compromesso e del rogito notarile, un tecnico verifichi la corrispondenza tra lo stato di fatto e i documenti depositati presso il Comune e il Catasto.
Il ruolo del geometra
Il geometra ha un ruolo centrale in questa fase delicata. Attraverso rilievi, accesso agli atti e controlli incrociati, può confermare la regolarità urbanistica e catastale dell’immobile oppure individuare eventuali difformità. In questo modo, l’acquirente può decidere consapevolmente se procedere, chiedere una regolarizzazione o rinunciare senza rischiare conseguenze economiche.
Conclusioni
La clausola sospensiva urbanistica non è un dettaglio formale, ma una vera garanzia di sicurezza per chi acquista casa a Roma. Grazie a questa tutela, l’acquirente può procedere all’investimento con maggiore serenità, evitando spiacevoli sorprese al momento del rogito.
Se stai valutando una proposta di acquisto immobiliare a Roma e vuoi verificare la regolarità urbanistica e catastale dell’immobile, contattami o prenota la tua prima call conoscitiva gratuita.
Controlli tecnici acquisto casa
Differenza tra la perizia bancaria e i controlli tecnici per l’acquisto casa a Roma
Introduzione
Quando si acquista un immobile a Roma, è fondamentale distinguere tra la perizia bancaria e i controlli tecnici acquisto casa svolti da un professionista incaricato dall’acquirente. La prima serve alla banca per tutelarsi nel momento in cui concede un mutuo, mentre la seconda rappresenta una verifica completa, svolta nell’esclusivo interesse del compratore.
La perizia bancaria: funzione e limiti
Il perito della banca ha il compito di accertare che l’immobile offerto in garanzia sia commerciabile e abbia un valore adeguato rispetto al finanziamento richiesto.
Il suo lavoro si concentra principalmente su:
– determinazione del valore di mercato dell’immobile
– controllo di conformità urbanistica e catastale per assicurare l’iscrivibilità dell’ipoteca
– verifica dell’assenza di vincoli che possano compromettere la garanzia
Questa relazione ha valore esclusivamente per la banca: l’obiettivo è ridurre il rischio dell’istituto di credito, non quello dell’acquirente.
I controlli tecnici nell’interesse dell’acquirente
Diversa è la consulenza tecnica indipendente che un acquirente può richiedere al proprio geometra di fiducia. I controlli tecnici acquisto casa sono finalizzati a proteggere chi compra e comprendono:
– verifica approfondita della conformità urbanistica e catastale
– analisi della documentazione edilizia e delle eventuali pratiche pregresse
– controllo della presenza di abusi edilizi o difformità non sanabili
– valutazione dello stato manutentivo e degli interventi necessari
– stima del valore di mercato secondo normativa europea
– supporto tecnico durante la trattativa e fino al rogito
In questo caso, il tecnico non risponde alla banca, ma esclusivamente al cliente che lo incarica, garantendo una tutela concreta degli interessi dell’acquirente.
Il ruolo del geometra
Come geometra opero quotidianamente a Roma in affiancamento a chi desidera acquistare un immobile. Il mio compito è fornire una due diligence tecnica completa, evidenziare rischi e criticità, stimare il reale valore di mercato e accompagnare il cliente in ogni fase della compravendita. Questa attività consente di evitare brutte sorprese, spesso non rilevate dalla sola perizia bancaria.
Conclusioni
La perizia bancaria tutela la banca, mentre i controlli tecnici acquisto casa tutelano l’acquirente. Per questo motivo, chi vuole comprare casa a Roma dovrebbe sempre affiancarsi a un tecnico di fiducia che lavori nel suo esclusivo interesse.
Se stai valutando l’acquisto di un immobile, contattami o prenota la tua call gratuita: insieme potremo verificare ogni dettaglio tecnico e darti la sicurezza necessaria prima del rogito.
Due diligence tecnica Roma
Due diligence tecnica a Roma: la verifica completa per immobili sicuri
Quando si parla di due diligence tecnica a Roma, ci si riferisce a un’attività di analisi e controllo fondamentale per conoscere la reale situazione di un immobile. Questo strumento è indispensabile per chi vuole acquistare, vendere o valorizzare un bene immobiliare, perché consente di individuare eventuali criticità urbanistiche, catastali o edilizie prima di arrivare al rogito.
Cos’è la due diligence tecnica
La due diligence tecnica è un’indagine approfondita che ricostruisce la storia e la conformità di un immobile. Include la verifica della documentazione urbanistica e catastale, l’analisi dei titoli edilizi, la corrispondenza tra lo stato di fatto e le planimetrie depositate, fino al controllo delle dichiarazioni di conformità degli impianti. Si tratta di una valutazione tecnica che riduce al minimo i rischi legati a contestazioni o irregolarità.
Perché è importante a Roma
La realtà edilizia romana è complessa, con immobili di epoche diverse, spesso soggetti a vincoli e normative specifiche. Proprio per questo una due diligence tecnica a Roma è particolarmente importante: consente di capire se l’immobile è regolare, se ci sono abusi da sanare o se sono necessari interventi per renderlo conforme.
Il ruolo del geometra
Il geometra è la figura tecnica più indicata per svolgere una due diligence completa. Grazie all’esperienza sul campo e alla conoscenza delle procedure comunali, il geometra effettua controlli su:
– titoli edilizi e pratiche depositate presso il Comune di Roma
– conformità catastale e planimetrie
– stato legittimo dell’immobile
– eventuali difformità o abusi edilizi
– agibilità e documentazione impiantistica
Grazie alla mia esperienza come geometra a Roma, affianco clienti privati, agenzie immobiliari e investitori, offrendo relazioni chiare e dettagliate che permettono di prendere decisioni consapevoli.
Quando conviene richiederla
La due diligence tecnica conviene sempre in tre casi:
– prima di un acquisto, per evitare rischi e sorprese future
– prima di una vendita, per aumentare l’affidabilità e il valore dell’immobile
– in caso di ristrutturazione, per avere un quadro preciso della situazione di partenza
Conclusioni
La due diligence tecnica è lo strumento essenziale per garantire sicurezza e trasparenza nelle operazioni immobiliari a Roma. Affidarsi a un professionista esperto significa avere una valutazione oggettiva e completa, riducendo i rischi e tutelando il proprio investimento.
Se desideri avviare una due diligence tecnica sul tuo immobile a Roma, contattami o prenota la tua prima call conoscitiva gratuita.
Ricerca pratiche edilizie Roma
Ricerca pratiche edilizie a Roma: guida completa 2025
Quando si parla di ricerca pratiche edilizie a Roma, ci si riferisce a una verifica fondamentale per conoscere la storia urbanistica e amministrativa di un immobile. Si tratta di un passaggio indispensabile sia nelle compravendite che negli interventi edilizi, perché consente di accertare la corrispondenza tra quanto autorizzato dal Comune e lo stato attuale dell’immobile.
Perché è importante la ricerca pratiche edilizie
Attraverso la ricerca pratiche edilizie è possibile reperire documenti essenziali come licenze, concessioni, permessi di costruire, sanatorie e varianti. Questi atti permettono di stabilire la legittimità urbanistica del fabbricato e verificare eventuali difformità che potrebbero generare problemi futuri, ad esempio in fase di rogito o per l’ottenimento di un mutuo.
Come funziona la ricerca delle pratiche
La ricerca pratiche edilizie viene effettuata presso l’archivio del Comune di Roma, attraverso una specifica richiesta di accesso agli atti. È un’operazione che richiede competenze tecniche e conoscenza delle procedure amministrative, poiché non sempre i documenti sono facilmente individuabili e talvolta possono risultare incompleti.
Documenti che si possono ottenere
Con la ricerca pratiche edilizie è possibile recuperare:
– Titolo edilizio: llicenza edilizia, concessione edilizia e permesso di costruire
– progetti approvati
– certificati di abitabilità o agibilità
– Relazioni di abitabilità
– Collaudo statico
– eventuali ordinanze, vincoli o prescrizioni sull’immobile
Questi documenti permettono di ricostruire la storia urbanistica dell’immobile, confrontarla con lo stato di fatto e di poter eventualmente regolarizzare le parziali difformità.
Il ruolo del geometra
Il supporto di un geometra esperto è determinante per interpretare correttamente i documenti reperiti, confrontarli con lo stato di fatto e individuare eventuali difformità. Grazie alla mia esperienza come geometra a Roma, accompagno i clienti in ogni fase: dalla richiesta di accesso agli atti alla verifica tecnica dell’immobile, fino alla redazione di relazioni utili alla compravendita o alla regolarizzazione urbanistica.
Quando conviene richiederla
La ricerca pratiche edilizie conviene sempre in tre situazioni principali:
– prima di acquistare una casa, per accertare la regolarità urbanistica
– prima di vendere, per prevenire contestazioni da parte dell’acquirente
– in caso di ristrutturazioni, per avere lo stato legittimo certificato
Conclusioni
La ricerca pratiche edilizie è uno strumento indispensabile per chi vuole comprare casa, regolarizzare un immobile o avviare lavori di ristrutturazione a Roma. Affidarsi a un professionista permette di evitare brutte sorprese e di avere un quadro chiaro della situazione urbanistica.
Se hai bisogno di una verifica urbanistica o vuoi avviare la ricerca pratiche edilizie su un immobile a Roma, contattami o prenota la tua prima call conoscitiva gratuita.
Rettifica riesame condono edilizio
Rettifica e riesame del condono edilizio a Roma
La rettifica riesame condono edilizio è un tema delicato che interessa molti proprietari di immobili a Roma. Quando un fabbricato è stato sanato tramite condono, può accadere che emergano difformità o errori nella documentazione o nella sostanza del titolo rilasciato. In questi casi è importante distinguere tra rettifica e riesame, due procedure con finalità e conseguenze diverse.
La rettifica del condono edilizio
La rettifica riguarda esclusivamente la correzione di errori materiali o formali presenti nel titolo di condono. Può trattarsi di dati catastali errati, refusi nelle planimetrie o imprecisioni sulle superfici dichiarate.
Questa procedura non modifica la sostanza del provvedimento già rilasciato, ma lo allinea correttamente alla realtà dell’immobile e agli atti depositati.
Il riesame del condono edilizio
Il riesame, invece, comporta una nuova valutazione del titolo rilasciato. Si rende necessario quando emergono elementi sostanziali non considerati all’epoca della domanda, come documentazione incompleta, errori istruttori o dichiarazioni non veritiere.
In questi casi, l’amministrazione può rivedere il provvedimento fino ad arrivare, nei casi più gravi, all’annullamento del condono.
Difformità e tempi della domanda di condono
Un aspetto fondamentale riguarda le difformità edilizie:
– se già presenti alla data della domanda di condono, devono essere affrontate attraverso la rettifica o il riesame del titolo, a seconda della natura dell’irregolarità;
– se realizzate successivamente alla domanda di condono, non rientrano nella sanatoria straordinaria ma devono essere regolarizzate con procedura edilizia ordinaria, sempre che risultino compatibili con lo strumento urbanistico vigente.
Il ruolo del geometra
Un geometra esperto assiste il proprietario nella ricostruzione della pratica originaria di condono, nell’analisi delle eventuali difformità e nella predisposizione della documentazione necessaria per richiedere rettifica o riesame. Inoltre, verifica la compatibilità urbanistica delle opere successive, individuando la corretta procedura di regolarizzazione.
La conoscenza delle dinamiche locali di Roma e delle modalità operative degli uffici tecnici è fondamentale per affrontare con sicurezza questi procedimenti.
Conclusione
Capire la differenza tra rettifica e riesame del condono edilizio è essenziale per evitare blocchi o complicazioni nelle compravendite e nelle regolarizzazioni edilizie. Se hai dubbi sulla tua pratica di condono a Roma o sospetti irregolarità, contattami o prenota la tua call conoscitiva gratuita: insieme analizzeremo la situazione e individueremo la soluzione più efficace.
Fiscalizzazione abuso edilizio
Fiscalizzazione abuso edilizio: come funziona e differenze con sanatoria e condono
La fiscalizzazione abuso edilizio è uno strumento introdotto dal DPR 380/2001 e aggiornato dal Decreto Salva Casa, che consente di regolarizzare interventi edilizi realizzati senza titolo o in difformità, pagando una sanzione pecuniaria. A differenza del passato, dove l’abuso era solo “tollerato”, oggi la fiscalizzazione concorre allo stato legittimo dell’immobile, permettendo di qualificare formalmente lo stato legittimo senza trasformare l’opera in sanata.
Fiscalizzazione vs sanatoria e condono
La fiscalizzazione si distingue dalla sanatoria e dal condono perché non comporta il rilascio di un titolo abilitativo ex novo. La sanatoria è un procedimento formale che rende l’opera conforme e legittima, generalmente tramite permesso in sanatoria o DIA/SCIA, e può richiedere adeguamenti tecnici o pagamenti. Il condono, ormai limitato a specifici provvedimenti storici, comportava la regolarizzazione completa dell’abuso con pagamento di una somma e rilascio di atto di legittimazione.
Come funziona oggi
Con il Decreto Salva Casa, la fiscalizzazione non è più solo tolleranza: il pagamento delle sanzioni ex art. 33 e 34 DPR 380/2001 concorre a dimostrare lo stato legittimo, purché integrato con il titolo abilitativo valido dell’ultimo intervento sull’immobile. Ciò significa che un intervento irregolare, se fiscalizzato correttamente, può essere formalmente considerato parte dello stato legittimo, semplificando future compravendite o accertamenti tecnici.
Il ruolo del geometra
Il geometra ha un ruolo centrale nel percorso di fiscalizzazione: valuta la situazione urbanistica, calcola l’importo della sanzione, redige le dichiarazioni necessarie e assiste il proprietario nella comunicazione agli uffici comunali. Inoltre, verifica la compatibilità degli interventi fiscalizzati con la normativa vigente, prevenendo problemi in caso di compravendita o controlli amministrativi.
Conclusioni
In conclusione, la fiscalizzazione abuso edilizio rappresenta oggi uno strumento efficace per integrare formalmente lo stato legittimo di un immobile senza ricorrere a sanatorie complesse. Per valutare la possibilità di applicarla al tuo immobile o ricevere supporto tecnico, contattami o prenota una prima call conoscitiva gratuita.
Regolamento edilizio Roma
Regolamento edilizio Roma: le prescrizioni per abitazioni e residenze
Il Regolamento edilizio Roma stabilisce i requisiti tecnici e igienico-sanitari che ogni abitazione deve rispettare per poter essere progettata, realizzata o regolarizzata. Queste prescrizioni riguardano superfici minime, altezze interne, illuminazione, aerazione e caratteristiche costruttive. Conoscere queste regole è fondamentale non solo per i nuovi interventi, ma anche in fase di compravendita o sanatoria di immobili esistenti.
Superfici minime delle abitazioni
A Roma le abitazioni devono rispettare dimensioni minime inderogabili:
– una camera singola deve avere almeno 9 m²
– una camera doppia almeno 14 m²
– il soggiorno non può essere inferiore a 14 m²
– i monolocali devono avere almeno 28 m² per una persona e 38 m² per due
Il regolamento indica anche che ogni abitante deve disporre di 14 m² per i primi quattro componenti del nucleo familiare e 10 m² per i successivi. Queste prescrizioni sono importanti sia nella progettazione che nella regolarizzazione delle unità immobiliari.
Altezze interne e volumi
Il Regolamento edilizio Roma stabilisce altezze minime precise:
– 2,70 m per i locali abitativi principali
– 2,40 m per bagni, corridoi, ripostigli e disimpegni
Questi parametri garantiscono salubrità e corretta abitabilità degli ambienti.
Illuminazione e aerazione
Ogni locale destinato ad uso abitativo deve avere:
– superficie finestrata apribile pari ad almeno 1/8 della superficie del pavimento
– fattore medio di luce diurna non inferiore al 2%
La ventilazione naturale o meccanica è obbligatoria per cucine e bagni, con prescrizioni specifiche per garantire comfort e salubrità.
Progettazione e regolarizzazione degli interventi
Le prescrizioni del Regolamento edilizio Roma devono essere rispettate sia nella fase di progettazione di nuovi interventi edilizi, sia nei procedimenti di regolarizzazione di opere eseguite in assenza o difformità dal titolo abilitativo. Questo significa che, per ottenere una sanatoria o una conformità urbanistica, l’immobile deve comunque garantire il rispetto delle superfici minime, delle altezze interne, dei requisiti igienico-sanitari e delle condizioni di sicurezza previste.
Il ruolo del geometra
Affrontare un progetto edilizio a Roma richiede esperienza tecnica e conoscenza delle norme locali. Il geometra ha il compito di verificare la conformità urbanistica e catastale, progettare adeguamenti nel rispetto delle prescrizioni del regolamento edilizio e seguire i procedimenti amministrativi (CILA, SCIA, permessi di costruire). Inoltre, supporta i proprietari nelle pratiche di sanatoria e nelle verifiche in fase di compravendita, garantendo che l’immobile sia regolare e sicuro.
Conclusioni
Il Regolamento edilizio di Roma rappresenta lo strumento principale per assicurare abitazioni sicure, salubri e conformi alla normativa. Rispettarlo è indispensabile sia nella progettazione di nuove costruzioni, sia nella regolarizzazione di opere già realizzate senza autorizzazione. Se hai dubbi sulla conformità del tuo immobile o desideri verificare i requisiti di un’abitazione, contattami o prenota la tua call gratuita: ti guiderò in ogni fase con competenza ed esperienza.










