Clausola sospensiva urbanistica Roma
Clausola sospensiva urbanistica: perché è fondamentale nella proposta di acquisto a Roma
Acquistare un immobile a Roma è un passo importante, ma spesso si sottovalutano gli aspetti legati alla regolarità edilizia e catastale. Proprio per questo, inserire una clausola sospensiva urbanistica nella proposta di acquisto diventa una scelta fondamentale per tutelare l’acquirente e garantire una compravendita sicura.
Cosa significa clausola sospensiva urbanistica
La clausola sospensiva urbanistica è una condizione che rende efficace la proposta di acquisto solo se l’immobile risulta conforme ai titoli edilizi e alla planimetria catastale. In assenza di conformità, la proposta non produce effetti e l’acquirente ha diritto alla restituzione della caparra.
Si tratta quindi di un vero e proprio scudo di garanzia che evita di trovarsi vincolati all’acquisto di un bene con abusi edilizi o difformità non sanabili.
Perché è così importante a Roma
Il patrimonio edilizio romano è vasto e spesso caratterizzato da interventi realizzati negli anni senza le dovute autorizzazioni. Può capitare di imbattersi in immobili con piccoli abusi, modifiche interne mai dichiarate o ampliamenti non regolarizzati.
Inserire una clausola sospensiva urbanistica significa avere la certezza che, prima del compromesso e del rogito notarile, un tecnico verifichi la corrispondenza tra lo stato di fatto e i documenti depositati presso il Comune e il Catasto.
Il ruolo del geometra
Il geometra ha un ruolo centrale in questa fase delicata. Attraverso rilievi, accesso agli atti e controlli incrociati, può confermare la regolarità urbanistica e catastale dell’immobile oppure individuare eventuali difformità. In questo modo, l’acquirente può decidere consapevolmente se procedere, chiedere una regolarizzazione o rinunciare senza rischiare conseguenze economiche.
Conclusioni
La clausola sospensiva urbanistica non è un dettaglio formale, ma una vera garanzia di sicurezza per chi acquista casa a Roma. Grazie a questa tutela, l’acquirente può procedere all’investimento con maggiore serenità, evitando spiacevoli sorprese al momento del rogito.
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Dichiarazione ante 1967
Dichiarazione ante 1967: cosa sapere negli atti di compravendita
Quando si stipula un atto di compravendita immobiliare a Roma, tra le formule notarili ricorre spesso la dichiarazione ante 1967, ovvero che l’immobile è stato costruito “ante 1° settembre 1967”. Questa indicazione, chiamata dichiarazione ante 1967, ha un valore fondamentale per attestare la legittimità urbanistica di un fabbricato anche in assenza di titolo edilizio.
Perché è importante il 1° settembre 1967
La data del 1° settembre 1967 segna l’entrata in vigore della Legge Ponte n. 765/1967, che estese l’obbligo della licenza edilizia a tutto il territorio comunale. Prima di questa riforma, infatti, il titolo edilizio era richiesto solo per le costruzioni realizzate all’interno dei centri abitati, mentre nelle zone esterne non era necessario.
Il caso di Roma
Nei Comuni già dotati di Piano Regolatore Generale, come Roma, l’obbligo della licenza edilizia esisteva già prima del 1967, ma solo per le aree comprese nel centro abitato e nelle zone di espansione urbanistica individuate dallo strumento urbanistico. Restavano invece escluse le zone agricole o quelle non regolamentate, dove la costruzione poteva avvenire senza alcun titolo fino all’entrata in vigore della Legge Ponte.
Dichiarare che un immobile è stato edificato prima di questa data significa quindi giustificarne l’esistenza anche senza concessione o licenza edilizia, salvo che ricadesse in aree già vincolate.
Quando nasce l’obbligo di dichiarazione
L’obbligo di riportare negli atti di compravendita gli estremi del titolo edilizio o, in alternativa, la dichiarazione ante 1967, è stato introdotto con l’art. 40 della Legge 47/1985 sul condono edilizio. Dal 17 marzo 1985, senza questa indicazione, l’atto è nullo.
Successivamente la norma è confluita nell’art. 46 del D.P.R. 380/2001 (Testo Unico Edilizia), che mantiene invariato l’obbligo.
Il ruolo del geometra
In una compravendita a Roma, il geometra svolge un ruolo cruciale nel verificare la correttezza della documentazione urbanistica e catastale. Controllare la dichiarazione ante 1967 richiede competenze specifiche e l’analisi di documenti storici come mappe, aerofotogrammetrie, concessioni edilizie successive ed eventuali condoni. Un geometra esperto tutela il cliente evitando il rischio di nullità dell’atto e di problemi futuri con la proprietà.
Conclusioni
La dichiarazione ante 1967 è molto più di una semplice formula notarile: è una garanzia di regolarità urbanistica indispensabile negli atti di compravendita. Affidarsi a un geometra significa avere la certezza che tutte le verifiche siano state eseguite correttamente, prevenendo rischi legali e patrimoniali.
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